Se siete in attesa di un
“Collasso Economico”, vi basta guardare cosa sta succedendo in Europa.
Se
attendete con ansia l’arrivo del “collasso economico”, vi basta aprire gli
occhi e osservare ciò che sta accadendo in Europa. L’intero continente è, in questo preciso istante, un gigantesco caos
economico. I livelli di disoccupazione e povertà sono al massimo, le
vendite delle automobili sono al minimo e vi è un oceano di prestiti in
sofferenza e conti in rosso in ogni direzione. Negli ultimi sette anni,
l’attenzione è stata concentrata sulle difficoltà economiche di Grecia, Spagna
e Portogallo e le cose continuano senza dubbio a peggiorare in tali nazioni.
Ma
nel 2014 e nel 2015, l’Italia e la Francia cominceranno a trovarsi sotto i
riflettori. La Francia è la quinta potenza economica mondiale e l’Italia la
nona e, in questo momento, le economie di entrambi gli stati stanno cadendo a
pezzi. C’è da attendersi che sia la Francia che l’Italia guadagneranno le
prime pagine per il resto del 2014. Ho sempre sostenuto che la prossima grande
ondata del collasso dell’economia avrà inizio in Europa, ed è esattamente ciò che
sta accadendo.
Le seguenti sono solo alcune delle statistiche che mostrano che un “collasso economico” sta avendo luogo in Europa proprio in questo momento…
Le seguenti sono solo alcune delle statistiche che mostrano che un “collasso economico” sta avendo luogo in Europa proprio in questo momento…
-Il
tasso di disoccupazione globale dell’eurozona è ancora stabile al massimo storico
del 12,1 percento.
-Molti
analisti si attendono una rilevante difficoltà economica in Italia nei prossimi
due anni. Il Presidente della Repubblica italiano sta mettendo apertamente in
guardia da una “diffusa
tensione e agitazione sociale“ nel proprio paese nel 2014.
-Citigroup
ha stimato che il rapporto tra debito pubblico e PIL dell’Italia supererà il 140 percento entro il 2016.
-Citigroup
ha stimato che il rapporto tra debito pubblico e PIL della Grecia supererà il 200 percento entro il 2016.
-Il
tasso di disoccupazione giovanile in Spagna è ora al 57,7 percento – ancora più alto che in Grecia.
-La
percentuale di prestiti in sofferenza in Spagna è cresciuta per otto mesi consecutivi
ed ha recentemente raggiunto un nuovo massimo storico pari al 13 percento.
-Il
tasso di disoccupazione in Francia è aumentato per 9 trimestri consecutivi e si
è recentemente elevato a un nuovo
massimo in 16 anni.
-Nel
2013 le vendite di automobili in Europa erano sul punto di toccare il minimo
livello annuo mai registrato.
-La
Deutsche Bank, probabilmente la più importante banca tedesca, è la banca
d’Europa che utilizza la più alta leva finanziaria (60 a 1) e possiede circa 70 trilioni
di dollari di esposizione a strumenti derivati.
L’Europa
sta realmente vivendo un incubo economico, e non farà che peggiorare.
Sarebbe
difficile esprimere a parole l’estrema disperazione che provano in questo
momento i lavoratori disoccupati in tutta Europa. Non essere in grado di sostentare
la propria famiglia e non riuscire a trovare un impiego, nonostante l’impegno
profuso, può essere davvero devastante.
Per
avere un’idea del livello di disperazione in Spagna, date un’occhiata al
seguente aneddoto da un recente
articolo di NPR...
Avete
difficoltà a comprendere lo sconcertante problema della disoccupazione
nell’Europa meridionale?
Non
guardate al di là di un singolo negozio di arredamento Ikea sulla costa
mediterranea della Spagna.
Il
progetto di aprire un nuovo megastore l’estate prossima nei pressi di Valencia.
Lunedì scorso, Ikea ha cominciato a raccogliere le richieste di lavoro per 400
posti nel nuovo negozio.
L’azienda
non era preparata a ciò che sarebbe accaduto.
Nel
giro di 48 ore, più di 20.000 persone si sono registrate online per questi 400
posti. Il volume di richieste ha causato il blocco dei server Ikea in Spagna.
Naturalmente
ciò dovrebbe ricordarvi quanto ho scritto ieri. Stiamo cominciando a vedere questo
genere di accese competizioni per posti di lavoro mal retribuiti anche negli
Stati Uniti.
Man
mano che le condizioni economiche globali continueranno a degenerare, la
situazione diventerà ancora più difficile per coloro che si trovano in fondo
alla catena alimentare economica.
I tassi di povertà sono destinati a salire, anche nelle aree in cui non ci si aspetta che possa accadere. Infatti, un nuovo studio ha scoperto che la povertà è già cresciuta in maniera costante in Germania, che è considerata la più forte economia dell’intera eurozona…
I tassi di povertà sono destinati a salire, anche nelle aree in cui non ci si aspetta che possa accadere. Infatti, un nuovo studio ha scoperto che la povertà è già cresciuta in maniera costante in Germania, che è considerata la più forte economia dell’intera eurozona…
Qualche
giorno prima delle festività natalizie, la Joint Welfare Association ha
pubblicato uno studio sullo sviluppo regionale della povertà in Germania nel
2013 intitolato “Tra prosperità e povertà—un test del punto di rottura”. Lo
studio confuta la propaganda ufficiale secondo cui la Germania non è
stata quasi toccata dalla crisi e costituisce un’oasi di prosperità in Europa.
Secondo
lo studio, la povertà in Germania ha “raggiunto un triste record massimo”.
Intere città e regioni sono cadute in una crisi economica e sociale sempre più
profonda. “Le forze centrifughe sociali e regionali, misurate in base allo
spread dei redditi, sono aumentate sensibilmente in Germania dal 2006,” riporta.
La Germania sta affrontando “un test del punto di rottura”.
Naturalmente
la povertà continua ad esplodere anche da questa parte dell’Oceano Atlantico.
Negli Stati Uniti, il tasso di povertà è rimasto al 15 percento e oltre per tre
anni di seguito. E’ la prima volta dal 1960 che ciò accade.
E
questo è solo l’inizio. L’avventatezza estrema di banche europee quali la Deutsche
Bank e di banche statunitensi quali JPMorgan
Chase, Citibank e Goldman Sachs sta infine provocando una catastrofe finanziaria ben
peggiore di quella che abbiamo affrontato nel 2008.
Quando
questa crisi arriverà, il flusso di credito si congelerà sensibilmente e
l’attività economica andrà in stallo. Disoccupazione, povertà e tutti i nostri
attuali problemi economici si accentueranno molto, ma molto di più.
Quindi, per quanto male si siano messe le cose ora,
la verità è che questo non è ancora niente paragonato a quello che sta per
arrivare.
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